Scoprire le Marche vuol dire anche conoscerne leggende e storie popolari. Se sei curioso e ti piacciono gli aneddoti, le leggende e i racconti legati ai luoghi che visitate, le Marche ne contengono un’infinità.
Esistono infatti numerose storie e leggende legate a queste terre: ti racconto ora la leggenda delle Pere di Pirro, storia legata alla Valle del Tronto.
La leggenda delle Pere di Pirro
“C’era una volta un contadino molto povero, il cui nome era Pirro, che viveva con la famiglia nella Valle del Tronto…
Qui lavorava il suo piccolo pezzo di terra e con essa doveva guadagnarsi da vivere per tutta la famiglia. Nonostante i sacrifici e il lavoro i prodotti della terra erano davvero pochi, e a stento riusciva a sfamare la sua famiglia.
Per fortuna aveva 3 alberi di pero che ogni anno producevano delle bellissime pere che venivano vendute dal contadino al mercato. Grazie alla vendita delle deliziose pere il contadino poteva acquistare il grano e le provviste necessarie per la sua famiglia.
Immagina lo stupore e la rabbia del contadino quando si accorse che qualcuno stava rubando tutte le sue pere!
Il ladro astuto arrivava sempre di notte, quando il contadino era così stanco da addormentarsi invece di fare la guardia. Il contadino non sapeva più come difendersi dai quei furti fino a quando Pirillo, il suo bambino di appena 10 anni, si offrì volontario per fare la guardia ed acciuffare finalmente il ladro.
Pirillo era un bimbo agile e furbo. Il piccolo si nascose tra i rami di uno degli alberi e restò ad aspettare l’arrivo del ladro, che non si fece attendere troppo.
La campana del paese suonò la mezzanotte, la luna era alta nel cielo e d’improvviso, sgranando gli occhi, Pirillo vide avanzare una strega, un orribile donna con la barba d’un caprone e le zanne di un cinghiale.
La strega provò a rubare una pera ma Pirillo le tagliò la mano con una roncola che aveva con sé.
La strega urlò di dolore e poi implorò Pirillo.
“Per favore, dammi una pera, ragazzino, una pera soltanto”
“No, ne hai già rubate troppe! Vai via!” rispose Pirillo, con coraggio.
“Se non mi dai una pera scuoterò l’albero fino a farti cadere e ti pentirai di avermi presa in giro!” minacciò la strega.
“Provaci, se sei capace” la sfidò Pirillo.
La strega iniziò quindi a scuotere l’albero con forza e ben presto Pirillo cadde a terra proprio davanti alla strega che lo legò e lo portò nella sua casa nel bosco cavalcando la sua scopa magica.
“Eccoci qua! Visto che non posso mangiare le pere mangerò te!” disse la strega ridendo.
Pirillo terrorizzato cercava un modo per scappare dalle”grinfie” della strega.
La strega mise sul fuoco un enorme pentolone pieno di acqua e stava aspettando che l’acqua bollisse per poi mettere Pirillo nel pentolone. Il bambino allora ebbe una grande idea.
“Ti prego slegami almeno per fammi spogliare. Non vorrai mangiarmi con tutti i vestiti?!”.
La vecchia approvò la richiesta e slegò il bambino sbrontolando:
“Ora, spogliati in fretta che l’acqua è già pronta”
La strega si girò per scoperchiare il pentolone e Pirillo, più veloce della luce, la afferrò per i piedi e la gettò dentro al pentolone, chiudendo il coperchio.
Il bambino passò diversi giorni nel bosco cercando la strada di casa, infine riuscì a trovarla. Da quel giorno nessun ladro rubò più le pere del contadino.”
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