La Pasquella è un canto rituale dalle origini antichissime, tipico dell’Epifania. Una tradizione tipica delle Marche ma anche di alcune regioni vicine Romagna, Umbria, Lazio e simile alla Befanata Toscana.
La Pasquella Marchigiana
Il nome della tradizione deriva dall’espressione “Pasqua Epifania”, poiché secondo l’usanza, tutte le più importanti festività venivano abitualmente definite “Pasqua”.
Il tipico canto della questua a origine contadina e viene eseguito da gruppi chiamati “pasquaroli”, “pasquellanti”, “pasqualotti”, “pasquellari” o “pasquarellari”. I gruppo di pasquaroli accompagnati da strumenti musicali con la musica augurano la buona sorte per l’anno venturo, fertilità dei terreni e delle giovani spose.
Nelle versioni religiose del canto i pasquaroli portano di casa in casa l‘annuncio della venuta del Messia.
La tradizione della Pasquella si tramanda di generazione in generazione ed è talmente affascinante che spero non venga mai perduta.
Dopo una colazione generosa fatta di uova e pancetta, salsicce e un buon bicchiere di Vino si parte per la campagna a piedi o con macchine agricole, pronti ad invadere le aie dei contadini rimasti.
I pasquellanti passano di casa in casa chiedono il permesso di cantare al padrone di casa e quando l’hanno ottenuto (si negava solo in caso di lutto) intonano stornelli in dialetto che richiamano i temi della fortuna, pace, serenità, fertilità. La pasquella viene anche ballata e si trasforma in una festa che diventa un’esplosione di allegria tanto da spingere il contadino ad offrire ogni bene prodotto dalla sua casa.
La Rassegna della Pasquella a Montecarotto
La Pasquella ha luogo generalmente nel periodo tra Natale e Epifania in diversi territori delle Marche.
Ogni anno il 06 Gennaio a Montecarotto da oltre 35 anni si svolge la rassegna dell’antico canto rituale, nel 2021 a causa del Covid l’evento non avrà luogo.
La manifestazione è fondata sul recupero e sulla rivitalizzazione di una delle testimonianze ed è curata dal Centro Tradizioni Popolari e dal Gruppo “La Macina”. A Montecarotto, delizioso borgo che si trova vicino a Jesi, giungono gruppi da tutte le Marche e anche da altre regioni d’Italia.
Gruppi che sono autentici portatori della tradizione e portano nelle case, nelle vie e in tutto il paese il canto augurale della Pasquella.
Ricordi della Pasquella
Anch’io da bambina partecipavo a quest’evento. Giornate che mi sono rimaste nel cuore come momenti ricchi di allegria, condivisione e festa.
La giornata della Pasquella è una giornata piena di emozioni ma anche di rispetto e valorizzazione delle tradizioni e della cultura contadina.
La fine della festa si traduce in genere in grandi abbuffate di maiale e fiumi di vino che rendono ancora più allegra la compagnia.
Di seguito il testo della Pasquella che da piccolina cantavo in giro per la campagna maceratese.

I pasquellari…Io sono l’ultima della prima fila, quella con il maglioncino azzurro
La Pasquella de Natale maceratese
Bona sera bona jende,
che noi siamo tutti amici;
vi portiamo la novella,
l’anno nuovo e la Pasquella.
La Pasquella de Natale,
da principiu a Carnevale;
Carnevale e l’alligria,
viva Pasqua e Bifania.
(Ritornello)
La Vergara stamatina,
c’hia prumisto ‘na gajina;
e o vero ‘na pollastrella,
l’anno nou e la Pasquella.
Lu porcu che sci ‘mmazzato,
cinquecento t’ha pesato;
co’, lu fetucu e la coratella
l’anno nou e la Pasquella.
Se ce dai ‘na sargiccetta,
non ce ‘mporta s’è piccoletta,
basta che stonga la padella,
l’anno nou e la Pasquella.
La votte vicino a lu muru,
c’è lu zippu ce va duru,
ce mittima la cannella,
l’anno nou e la Pasquella.
Se ce dai un bicchiere de vino,
pe’ lavà Gesù Bambino,
pe’lavaje la faccia vella,
l’anno nou e la Pasquella.
Lu bove jò la stalla,
Sant’Antognu ve lu guarda,
sperciarmente la vitella,
l’annu nou e la Pasquella.
Questa moje che tu c’hai,
cento fiji te pozza fare,
pozza fare ‘na fija vella,
l’anno nou e la Pasquella.
Questa fija che c’iavete,
ma perché non ce la date;
è ‘na figja tanto vella,
l’anno nou e la Pasquella.
Oe oe oe’ o Vergara dacce a be’
Oe oe oe’ o Vergara o vergara dacce a be’…
Manifesta un gran splendore
Quale a noi spiegar non lice
Con il canto e sinfonia
Viva Pasqua e Pifania.
Nella grotta di Betlemme
Nascer vole il Re del Cielo
Fra i rigori del freddo e gelo
Non ci cura d’oro e gemme
Ma di rozza cappannella
Viva viva la Pasquella.
Altra versione della Pasquella marchigiana
L’Anno novo è già venuto
Già che Dio ce l’ha mandato
Ce l’ha mandato con allegria
Bon Anno novo e Epifania
Ce l’ha mandato con allegria
Bon Anno novo e Epifania
Fate presto e non tardate
Che dal ciel cade la brina
Ce fa venì la tremarella
Bon Anno novo e bona Pasquella
Ce fa venì la tremarella
Bon Anno novo e Bona Pasquella
Noi pregamo Sant’Antonio
Che ce guarda tutto il bestiame
Dalla peste e dalla fame
E da qualunque malattia
E da qualunque malattia
Bon Anno novo Epifania
Se ce date nu presciuttu
C’ho n’amico tantu juttu
Ogni tanto ‘na fettarella
Bon anno novo bona Pasquella
Ogni tanto ‘na fettarella
Bon Anno novo Bona Pasquella
La vergara su pe le scale
Qualche cosa ce vorrà dare
Se senza niente ce manda via
Bon Anno novo e Epifania
Se senza niente ce manda via
Bon Anno novo Epifania
La capoccia su pe le scale
‘N prosciuttello ce voria dare
Ma il marito je guarda brutto
Armetti a posto ‘sto prosciutto
Ma il marito je guarda brutto
Armetti a posto ‘sto prosciutto
Se ce date ‘na pacca de porco
Non ce ‘mporta se ce sta il pelo
Noi je daremo ‘na raschiatela
Bon Anno novo e bona Pasquella
Noi je daremo ‘na raschiatela
Bon Anno novo e Bona Pasquella
La quel fiume del Giordano
Dove l’acqua diventa vino
E pe lavà Gesù Bambino
E pe lavaje la faccia bella
E pe lavaje la faccia bella
Bon Anno novo e Bona Pasquella
A questo link troverai invece un’altra versione della Pasquella di Jacopo Scipioni & C. – La Pasquella di Montecò.
La Pasquella è solo uno dei momenti dell’anno dove vengono ricordati i canti popolari altri momenti sono:
- la Pasqua, quando a Polverigi viene organizzata la Rassegna Internazionale del Canto della Passione, la Rassegna ripropone il canto rituale di questua della Passione.
- Lo Scacciamarzo è un antico canto rituale di questua che ha come protagonisti i bambini: da anni la manifestazione travolge festosamente Monsano, dove i bambini attraversano le vie del centro bussando di porta in porta per ricevere doni in cambio del canto augurale
- a Maggio quando a Morro d’Alba va di scena il Cantamaggio, un tradizionale canto di questua e celebra l’avvento della primavera e la rinascita agricola
La Macina guidata da Gastone è un gruppo storico delle Marche che con tanto amore e dedizione raccoglie e condivide questo tesoro prezioso di tradizioni. La Macina è un autorevole portavoce di quello che è il ricchissimo e preziosissimo patrimonio della cultura orale marchigiana.
“Senza memoria non c’è futuro”
e ogni volta che oggi rivivo la Pasquella l’emozione che ho nel cuore è veramente grande.
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Articolo pubblicato il 03 Gennaio 2021